COM-BACIO
Il progetto indaga il tema del frammento, inteso come elemento che ha valore per sé stesso e che, combinandosi con altri frammenti, genera figure differenti.
Allo stesso modo gli elementi che danno vita alla famiglia di tavoli possono essere usati singolarmente, o anche uniti tra di loro a formare diverse combinazioni, sino a ricomporre, nella serie dei tavoli alti, un figura geometrica pura. Ne risulta così una serie versatile e adatta a diversi usi.
Anche dal punto di vista costruttivo i tavoli nascono dall’unione di materiali differenti. I piani in metallo si staccano leggeri sulla base in legno, le cui linee sono svasate e aeree, e l’insieme è sorretto da esili gambe in metallo. La superficie riflettente dei piani amplifica il tema del frammento giocando sulla dimensione del doppio. Riflettendo l’intorno o le persone vicine, i tavoli entrano in risonanza con l’ambiente circostante, donando all’insieme leggerezza e grande forza evocativa.
5 QUADRATI
Dal punto di vista geometrico il tavolo si presenta come un nastro piegato, 70 x 210 è la parte orizzontale (3 quadrati) le due piegature ai due estremi costituiscono i piedi (2 quadrati).
L’idea è sempre stata quella di snellire gli spessori del tavolo distinguendo una struttura in carbonio nella parte centrale (una lama nella prima versione, una sorta di doppia T nella seconda), una C rovesciata (70+210+70) ai due lati della quale le mensole in MDF costituivano l’ossatura di pannelli sottili in legno impellicciato.
Sui due lati lo spessore va a zero, dunque sul fronte lungo il tavolo si presenta come una sottilissima C rovesciata nonostante la forte resistenza al peso sulla luce di più di due metri. Il contrasto tra il piallaccio di Olmo e il nero del carbonio, unisce alle linee sottili l’eleganza dei due materiali a contrasto.
MILAGRO
Un gioco di geometrie, una forma piana e una forma cilindrica, che generano un doppio livello percettivo di riflessione e deformazione della realtà. Il tavolo è uno specchio che interagisce con l’ambiente e con gli oggetti che vengono poggiati su di esso offrendo un punto di vista ambiguo e duplice. Sia in architettura che nel mondo dell’arte contemporanea il tema dello specchio è ricco di riferimenti e suggestioni che ci hanno ispirato.
Il semi-cilindro è realizzato con lamiera specchiante, super-mirror. A fare da filtro con il mondo esterno è la superficie piana del cristallo, che ammorbidisce la riflessione diretta e deformata della lamiera e che a sua volta può essere riflettente o trasparente a seconda del punto di vista dello spettatore. Il vetro risulta arricchito dalla classica colorazione verde del silicio esaltata dallo spessore della lastra, che richiama le atmosfere degli oggetti in vetro di Ingrand realizzati negli anni ’50 con Fontana Arte.
La lamiera cilindrica è resa stabile dal peso del cristallo e trova il suo equilibrio dinamico in appoggio sulle gambe: funziona come lo scafo di una barca che quando viene tirato a terra si poggia sul proprio invaso rimanendo stabile per il peso, poiché ogni altra soluzione che avesse previsto l’incastro tra le gambe e la pancia sarebbe stata formalmente troppo invadente e antagonista del sottile gioco di riflessioni.