Palais Campofranco
Questo progetto, in corso di realizzazione, ha vinto un Concorso di idee ad inviti per la riqualificazione di una corte storica accanto al Duomo di Bolzano. La proprietà, privata, aveva ottenuto, dopo un lungo iter, il recupero di cubature distrutte nell’ultima guerra: il progetto dunque poneva, nelle sue ipotesi di partenza, la volontà di un sottile lavoro di restauro e nuova costruzione, mettere dunque in relazione discreta ma esplicita il rapporto tra edifici storici, da ristrutturare, e nuove cubature contemporanee, da costruire; nell’insieme il tipo di terreno su cui MdAA ha una lunga esperienza.
I vari temi del progetto ruotano intorno alla riqualificazione della corte storica centrale, in parte riqualificandone e ricostruendone i bordi, con un problema fondamentale e ingombrante al centro della Corte: la presenza (vincolatissima) di un Ginkgo-biloba, dono della Principessa Sissi a a suo zio Heinrich.
Una bella foto del cantiere in fase di scavo restituisce una delle idee forti del progetto: il vincolo imponeva di lasciare, per tutta l’altezza dell’ interrato commerciale da realizzare sotto la Corte, una zolla di 5 metri di raggio. Il progetto elabora la richiesta monumentalizzando questa zolla, trasformandola in un vaso (alto circa 7 metri) attorno a cui scendono le persone fino al livello dell’interrato commerciale, attraverso una scala a tenaglia; con loro scende la luce per gli spazi interrati e i ricambi di aria.
La copertura degli spazi commerciali, alla stessa quota degli spazi esterni, verso piazza Walther ha una sorta di piegatura, seguendo i moduli di marmo che scandiscono la pavimentazione della Corte trasformandosi in una doppia parete di cristallo (funziona come un camino capace di risucchiare il calore portato dai raggi solari), la schiena del nuovo corpo vetrato aderente alla grande terrazza su piazza Walther: il nuovo ristorante riporterà la gente della città a godere della terrazza, meravigliosa estensione di un ristorante di vetro.
Su tre lati della corte sono aperte invitanti hall di ingresso per restituire alla città il nuovo spazio interno in termini di un raffinato spazio urbano; nei 100 mq ellittici attorno al Gingko è possibile sostare, godendo di una raccolta di piante rare provenienti dalla Cina, dalla stessa zona di origine dell’albero.